Terzo episodio in breve, brevissimo:
Il tentativo di Levent di affidare Zeynep ai servizi sociali fallisce, ma Meryem accetta di lavorare per lui in gran segreto. Cüneyd si convince che il matrimonio possa guarirlo.Ecco a voi la mia sconclusionata, caotica e a tratti irriverente recensione del terzo episodio della serie Kızıl Goncalar. Naturalmente, quelle che seguono sono le mie personali impressioni sulla storia e sui personaggi.
Meryem e Zeynep vengono portate alla stazione di polizia per avviare tutte le pratiche necessarie ad affidare la bambina ai servizi sociali, ma vengono subito rilasciate perché Sauvi interviene bloccando tutti: vuole “punire uno per educare tutti”.
Meryem, per il bene della figlia dall’elevato QI, che in questo episodio in alcuni momenti ho trovato irritante e petulante, decide di fare il doppio gioco: lavorerà in gran segreto come badante per il vecchio brontolone, utilizzando la sua cucina per preparare le torte destinate al forno della comunità, dove credono che lei stia cucinando da casa, mentre per il marito Naim lei lavora al forno.Per essere una donna molto religiosa, non si fa molti problemi a mentire.
Quando scopre che il tempo a disposizione per salvare la figlia è esaurito, chiede aiuto a Levent, il quale non può che suggerire nuovamente l’intervento delle autorità, ma la donna rifiuta ancora una volta.
Ancora non capisco le reticenze di Meryem nell’accettare l’aiuto di Levent e la sua preoccupazione per il capo religioso, ma se avessi scritto io la storia, forse non ci sarebbe stata storia.
L’altra figlia di Meryem, Mira, scopre un lato preoccupante del suo fidanzatino, Can: infatti sembra coinvolto nella distribuzione di sostanze illegali.
Quando anche lei si ritrova invischiata, entra nel panico e commette una grande bischerata, ovvero getta le pasticche che lui le aveva affidato nel water. Capisco comunque la sua reazione.
Nel frattempo, i suoi rapporti con le due nuove arrivate hanno alti e bassi: tra lei e Meryem sembra nascere sintonia, mentre continua la gelosia nei confronti del “genio velato”.
Secondo me gli autori, con Mira, hanno fallito nel farci entrare in empatia con lei. Non dimentichiamo che è una ragazzina di circa 15 o 16 anni, abbandonata dal suo genitore di riferimento, mentre l’altro sembra più interessato a proteggere una sconosciuta qualunque.
Piccola nota: in questi giorni ho approfondito, ovvero ho chiesto a ChatGPT, come funziona l’università in Turchia ed ho scoperto che praticamente tutte le università sono a numero chiuso.
Gli studenti, alla fine del ciclo scolastico, sostengono un esame e in base al punteggio possono accedere o meno alle università. Questa informazione permette di comprendere meglio i rapporti tra padre e figlia e il motivo per cui gli esami sono considerati così importanti.
La sorella di Levent, Hande, è una giornalista freelance che non so come paghi affitto e bollette, perché sembrerebbe non lavorare da molto tempo.
La giornalista che è in lei fiuta l’opportunità della vita: scrivere un ciclo di articoli sulle comunità religiose e, in particolare, sul matrimonio della giovane Zeynep, ma non sa come muoversi perché non vorrebbe danneggiare le due donne. Per questo chiede aiuto a Birgül, e sembra riuscire a trovare una testata giornalistica disposta a finanziare il suo lavoro.
Mentre le due donne fanno i salti mortali per non farsi scoprire, Naim inizia a sentirsi sempre più importante e spinge sull’acceleratore del matrimonio. Tuttavia, mostra anche un lato umano, infatti vorrebbe aiutare una giovane madre in difficoltà, ma poiché non è nella lista ufficiale delle persone da aiutare, decide di agire da solo.
Scopriamo anche che, se il matrimonio di Zeynep con Cüneyd fallisse, nella sua terra natale la attenderebbe un altro potenziale marito, solo che questo è vecchio e povero.
Inutile dire che Naim ha preferito acconsentire al matrimonio con Cüneyd, perché questo gli garantirebbe una posizione sociale elevata.
Ci sono due scene che rimarranno nella memoria dei fan CunZey: il primo incontro ufficiale tra Cüneyd e Zeynep e la prima parte del loro fidanzamento. Ma, secondo me, ce n’è una terza scena che molti non considerano: mi riferisco a quando Faysa, che mi fa un po’ di tenerezza, consegna i tespih a Cüneyd. Sembra infatti che il giovane ne scelga uno diverso ogni giorno.
Tra i due cugini c’è una breve conversazione che ognuno interpreta a modo suo: lui, secondo me, inizia a interrogarsi sulla necessità di farsi una famiglia sua; lei si illude di essere la prescelta. Quello che però ci sfugge è che, indirettamente, Faysa consegna a Cüneyd il tespih che ci accompagnerà per tutta la serie, diventando simbolo dell’amore tra Cüneyd e Zeynep.
Sì, lo so: Zeynep è minorenne e Cüneyd non ci sta con la testa, ma gli autori sono stati bravissimi a farci vedere solo la poesia.
Sembra inoltre che lo zio Sadi, forse su insistenza di suo padre, la guida spirituale della comunità, voglia far sposare il nipote a tutti i costi.
Da una conversazione tra lui e Arif intuiamo che Cüneyd non è un tipo facile né ragionevole, e che di sua iniziativa non accetterebbe mai di incontrare la potenziale sposa, quindi si procede con un approccio indiretto: far servire il pranzo a Cüneyd da Zeynep.
Qui abbiamo il primo incontro ufficiale tra i due.
Mentre Zeynep si avvia a consegnare il pranzo allo scapolo d’oro, incrocia Hasna, la quale, secondo me, almeno per un momento intuisce che, per quanto riguarda il matrimonio del nipote, tutto sia già stato pianificato e che le due nuove arrivate non siano venute per caso.
Zeynep vorrebbe lasciare il vassoio e salutare la curva, ma Cüneyd la trattiene con una domanda filosofica: “Una fontana si può chiamare tale se non c’è acqua?”, alla quale la titubante ragazza risponde: “Forse un giorno scorrerà”.
Inutile dire che ci sono state mille teorie su questo scambio di battute. Le interpretazioni più gettonate vedono Cüneyd chiedersi se possa esserci un matrimonio senza amore, e Zeynep rispondere che forse l’amore arriva in un secondo momento.
Come primo appuntamento, i due giovani vanno alla tomba della madre di lui, dove Zeynep recita una preghiera e si rende conto dell’importanza che quel luogo ha per l’enigmatico Cüneyd.
Lei, infatti, aveva appena appreso il concetto di “centro di gravità” e disegna il centro di un cerchio vicino alla tomba, spiegando a un curioso Cüneyd che in natura tutto ha un centro di gravità, e che forse quello è il suo.
Mentre Cüneyd accompagna la ragazza al cimitero, recita una poesia che, a leggere i commenti su Internet, è stata scritta dallo stesso autore del libro che Zeynep stava leggendo in biblioteca.
Anche qui le ipotesi si sprecano: c’è chi pensa che Cüneyd voglia metterla a suo agio recitando versi che lei dovrebbe conoscere, e chi crede voglia farle capire di averla riconosciuta.
L’appuntamento combinato si conclude quando Cüneyd si accorge che Arif li sta spiando: ha un attacco di rabbia e accusa la ragazza di essere venuta con cattive intenzioni. Nel momento in cui sembra voler accusare lo zio di tramare alle sue spalle, è come se avesse un ripensamento e si limita ad annunciare che andrà dal dottor Levent.
Non trovandolo nel suo studio, decide di andare, ancora una volta senza preavviso, direttamente a casa sua.
Qui ha un altro attacco di rabbia che lo porta a schiaffeggiare il povero Bahadır, costringendo Levent a una seduta non programmata.
Cüneyd, per un pelo, non scopre la presenza di Meryem e Zeynep in casa Alkanlin, ma loro scoprono che il giovanotto ha qualcosa che non va.
La seduta di filo-psicologia affronta il non facile concetto di volontà e destino e, secondo me, fa credere a Cüneyd che farsi una famiglia propria sarà curativo, insieme ai farmaci, naturalmente.
Di ritorno dalla seduta, infatti, Cüneyd va dallo zio annunciando che acconsente al matrimonio. Siccome non chiede né si chiede con chi dovrebbe sposarsi, significa che sa benissimo chi hanno scelto per lui.
Ancora una volta emerge il suo carattere capriccioso e testardo quando insiste nel voler fare tutto la sera stessa.
Le espressioni dello zio sono una fonte inesauribile di meme.
Al fidanzamento Cüneyd vuole solo la famiglia più stretta, e la parte malefica che è in me non può che pensare che voglia la cugina presente per farle capire che tra loro non potrà mai esserci niente.
Ammetto che qui ho adorato Muyesser, che sembra avere un conto in sospeso con la sorella. Quando infatti intuisce che Hasna e Faysa credono che sarà quest’ultima a convolare a nozze, e che la ragazza prova dei sentimenti per il cugino, non dice nulla per prepararle, godendosi il momento in cui Zeynep, vestita come una meringa, entra nella sala.
Il suo sorrisetto malefico quando vede il cuore di Faysa andare in mille pezzi non ha prezzo.
La cerimonia procede lentamente tra cuori infranti, padri orgogliosi, richieste di permesso a procedere e lunghe, imbarazzanti attese.
La puntata si conclude con l’attesa della risposta di Meryem alla domanda: “Acconsenti al matrimonio?”.
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