Lo scrivo ora, e non lo ripeterò:
quello che segue è frutto esclusivamente delle mie idee, dei miei pensieri, delle mie elucubrazioni mentaliCüneyt e Zeynep sono più simili di quanto si possa pensare: due anime perse alla ricerca di sé stesse, due persone che rifiutano il ruolo che la società in cui sono nate ha imposto loro, ma che allo stesso tempo non sanno davvero cosa vogliono. Non lo sanno perché sono cresciute in un ambiente limitante, con un destino già scritto, senza la possibilità di sognare altro.
Sin dalla scena dell’altalena ho capito che Cüneyt non ha mai desiderato il ruolo di guida spirituale. Per la sua estrazione sociale sapeva che, molto probabilmente, a un certo punto della sua vita si sarebbe seduto su quel velluto.
Questa consapevolezza, unita al contesto in cui è cresciuto, non gli ha mai permesso di immaginare un’alternativa: aspettava passivamente il suo momento.
Cüneyt sapeva cosa non voleva, ma non cosa desiderasse davvero.
Sia a Zeynep che a Levent, quando gli chiedono cosa vorrebbe fare, lui risponde che vorrebbe essere libero, andare via, ma non dice mai dove.
Vorrebbe fare il contadino? Lo scrittore? Non lo sa, perché non si è mai posto davvero la domanda.
A un certo punto combatte per qualcosa che non voleva, e che continua a non volere, perché sa di essere l’unica persona in grado di fare la cosa giusta. Si interroga se stia affrontando la battaglia con suo zio per sé stesso o per compiacere la persona che ama.
Non appena trova qualcuno che può sostituirlo, non esita a fare un passo indietro. Solo che, in un certo senso, si ritrova di nuovo al punto di partenza: non sa cosa fare della sua vita.
Allo stesso modo, Zeynep era destinata a essere figlia, moglie e madre. Ma lei ha una fame enorme di conoscenza, e all’inizio sembra che le basti imparare.
Per me è stato illuminante lo scambio con Saudi, quando lui le chiede cosa vuole fare da grande, come intende mettere a frutto il suo dono. Lei sembra cadere dalle nuvole, come se non capisse la domanda, perché non se l’è mai posta.
Per lei, già imparare è un traguardo immenso. Alla fine risponde che vuole insegnare, perché, in fin dei conti, è l’unico mestiere a cui può realisticamente aspirare, e forse l’unico che conosce.
Probabilmente ha sentito parlare di ingegneri e architetti, ma non sa bene cosa facciano, men che meno un ricercatore genetico.
Zeynep lotta per studiare, e per permettere a tutte le ragazze di farlo. Solo in un secondo momento, nella sua battaglia, entra anche il diritto al lavoro. Ma in tutto questo tempo Zeynep non esprime mai chiaramente che tipo di studi voglia intraprendere.
Cüneyt e Zeynep si incontrano, si comprendono e, anche se inconsapevolmente, si aiutano e si sostengono nel trovare la propria strada.
Cüneyt, forse perché più maturo, incoraggia Zeynep a diventare ciò che desidera. Non le dice mai di essere un’insegnante, una dottoressa o altro, ma semplicemente una persona capace di ispirare gli altri.
Zeynep è più giovane, forse più ingenua, e crede che Cüneyt abbia già trovato la sua strada, e che gli manchi solo un po’ di fiducia in sé stesso.
Riconosce in lui la capacità di aiutare gli altri, di guidarli verso la retta via: per lei, quindi, il ruolo di guida spirituale gli si addice perfettamente.
In fin dei conti, proprio come lei non conosce lavori adatti alle sue doti, non riesce a immaginare un’altra strada per Cüneyt.
Ma Zeynep desidera solo la felicità di Cüneyt, e non esita a lasciarlo libero ogni volta che lui si sente in trappola. Capisce che Cüneyt sta solo fuggendo senza una meta, e lo incoraggia a trovare la sua strada.
Alla fine, secondo me, entrambi la trovano.
Zeynep diventa un’ingegnera/architetta specializzata nella costruzione di strutture antisismiche, mentre, come mi hanno insegnato tante serie televisive americane, la posizione che Cüneyt assume nei gruppi di terapia è quella del terapeuta. Diventa quindi una guida per chi intraprende un percorso di guarigione.
Così i cerchi si chiudono: Zeynep è arrivata a Istanbul a causa di un terremoto, mentre Cüneyt, nella sua prima notte in ospedale, aiuta Nail a esprimere i propri sentimenti.
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